IL MUSEO

Il museo della Contrada della Torre ha sede in uno dei luoghi più suggestivi della Contrada stessa. All’interno di esso sono presenti importanti elementi architettonici che ci riconducono a epoche passate, che vanno da testimonianze dell’era etrusca, a quelle del periodo romano e medievale. Sono infatti ancora ben visibili, tra l’altro, tracce della duecentesca cinta muraria senese, una interessante cisterna riconducibile al I secolo dopo Cristo e una fossa granaia di epoca rinascimentale.

All’interno dei locali sono conservati preziosi e antichi paramenti sacri e arredi del corredo liturgico, provenienti dall’Oratorio di San Giacomo Maggiore, tra i quali due interessanti paliotti d’altare in tessuto pregiato, riconducibili verosimilmente a due frammenti di antichi ‘pallium’, riutilizzati in seguito alla vittoria, dalla Contrada, per proprio uso. Proviene anch’essa dall’Oratorio di San Giacomo Maggiore la storica campana in bronzo, risalente al 1532 e modellata da Antonio da Siena, ottenuta fondendo il metallo dai cannoni fiorentini dopo la Vittoria della Battaglia di Camollia del 25 luglio 1526. In essa sono raffigurate le immagini della Vergine Immacolata di Giovanni Di Lorenzo, dipinta per la allora nascente chiesa di Contrada, e lo stemma della Torre con una interessante iconografia.

Possiamo definire l’opera più rilevante all’interno del museo, dal punto di vista storico artistico, l’importante tavola pittorica del 1546 di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, raffigurante L’andata di Cristo al Calvario.

L’esposizione delle opere del museo ha un ordine cronologico e in tale senso si apre il percorso delle monture, di cui la Contrada conserva testimonianze di varie epoche, a partire da una preziosa gualdrappa per il cavallo di metà Settecento, per passare al primo rinnovo ufficiale del Palio di Siena del 1839, alle cosiddette monture alla Piemontese di metà Ottocento e a un rarissimo esemplare del rinnovo non fatto del 1859.

Una importante vetrina è dedicata ai quattro Masgalani antichi, di cui ne rimangono complessivamente solo sei esemplari nei musei di Contrada. Sono inoltre presenti vari oggetti provenienti sia dalla storia della Contrada della Torre, legata al Palio, come le cronache dipinte delle carriere ottocentesche, ma anche contemporanee, i cosiddetti ‘cavallini’, il nerbo del Gobbo Saragiolo del Palio del 1853 ed altri interessanti testimonianze della memorabilia torraiola.

Nel Salone delle Vittorie, intitolato a Giuseppe Partini, importante architetto Torraiolo della Siena ottocentesca, si snoda il percorso dei drappelloni conservati dalla Contrada a partire del 1767. Vi si trovano, tra l’altro, i due cappotti (vittorie delle carriere di luglio ed agosto dello stesso anno). La decorazione del soffitto risale al 1923 ed è opera dell’artista Torraiolo Vittorio Zani.

All’interno del museo è presente una parte dedicata all’arte moderna e contemporanea, con opere di rinomati artisti Torraioli, tra le opere dei quali ne ricordiamo alcune di Mino Maccari, tutte donate dagli autori e dalle autrici per amore della propria Contrada. Ad esse se ne aggiungono altre di importati autori sia del panorama senese, che italiano ed internazionale.

Tra le opere degli artisti non Torraioli, va ricordata la collezione proveniente dall’attività del Mecenatismo di Contrada, ideato e portato avanti dal Circolo Culturale dei Battilana all’interno della Contrada della Torre, con elaborati non solo pittorici o scultorei, ma anche musicali e multimediali.

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