La prima sede della Società Elefante viene realizzata nei locali posti sotto l’oratorio di San Giacomo maggiore. Inaugurata il 14 settembre 1923, è arredata con semplici tavoli, poche sedie, qualche panca e un bancone per la mescita delle bevande. Solo dai ricordi dei contradaioli più anziani si riesce a stabilire la destinazione dei vari ambienti.
La Società dispone di due terrazze e di pochi locali: il tunnel, così chiamato perché è una stanza lunga e stretta, la sala delle feste e un piccolo locale detto stanza delle trottole. L’ingresso alla Società è dalla scala condominiale del palazzo di via Salicotto.
Nel 1932 anche la Società Elefante viene interessata dai lavori per il risanamento del rione.
Nel 1959, in seguito ai danni di un incendio scoppiato durante i preparativi per il veglione La Grotta della Felicità, il tunnel viene ristrutturato e adibito a sala TV.
Fino ai primi anni Sessanta i locali della Società non subiscono sostanziali modifiche.
Il 7 agosto 1961 il Priore Giancarlo Ceccuzzi, su progetto dell’architetto Pietro Ciampoli, avanza domanda al Comune di Siena per ottenere il permesso di sopraelevare una porzione del fabbricato che si affaccia su via del Sole, con ingresso da via Salicotto 80, al fine di ampliare i locali della Società Elefante.
Il 22 settembre del 1963 i nuovi locali vengono inaugurati dal Priore Giancarlo Ceccuzzi e dal Presidente di Società Delfo Bonelli. Il Capitano Maria Pace Chigi Zondadari Misciattelli taglia il nastro e il Vescovo ausiliare Enrico Petrilli benedice le nuove sale.
Con la sopraelevazione si ottiene un nuovo ambiente che, mediante la realizzazione di due grandi pilastri in sostituzione del muro preesistente, viene unito alla “vecchia” sala delle feste per formare un immenso salone, detto dai torraioli salone delle colonne. Il salone si affaccia con grandi finestre su una delle vallate più verdi di Siena. Il pavimento è in marmo a palladiana con al centro un intarsio riproducente lo stemma della Torre, i soffitti a stucchi e la sala presenta un sistema di illuminazione differenziato.
Con la realizzazione del nuovo ingresso, posto lungo la scalinata esterna a lato della piazzetta della Fontanina, i locali della Società diventano indipendenti.
Nel 1968, nel corso dei lavori per la pavimentazione dell’oratorio, si scopre che a lato del tunnel vi sono degli spazi da utilizzare. Viene quindi elaborato un progetto, firmato dall’architetto Pietro Ciampoli, per allargare il tunnel e rendere più funzionale la sala bar della Società. Si creano anche spazi destinati alla segreteria, una cantina ripostiglio e un piccolo cucinotto; i bagni trovano una adeguata sistemazione. Per accedere alla terrazza vengono realizzati una grande scala centrale, un pianerottolo e due porte-finestre.
La nuova sala viene arredata con un funzionale bancone bar, decorato con uno stemma in ceramica della Contrada. Sulle pareti vengono collocati grandi specchi: il tunnel diventa così la sala degli specchi. Viene anche ampliato, mediante la realizzazione di un pilastro portante, l’accesso al salone delle colonne.